martedì 29 settembre 2009

Inaugurazione dell'Ascensore e Festa dei SS. Cosma e Damiano: le foto


Inaugurazione dell'Ascensore - S.E. Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de' Tirreni (13 settembre 2009)




Festa dei SS. Cosma e Damiano - 26 settembre 2009







Di seguito le foto dei momenti importanti vissuti dal Santuario in questo mese di Settembre
(FOTO DI MICHELE PANSA)




















S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI

Festa dei Santi Cosma e Damiano 2009

Il 26 settembre scorso la comunità ecclesiale di Ravello ha celebrato la festa dei SS. Cosma e Damiano, venerati nel Santuario omonimo costruito nella roccia .

Un’occasione che ha visto affluire verso quel luogo diverse migliaia di devoti, giunti non solo dai territori della diocesi amalfitano-cavense, ma anche da Lettere, Gragnano e da alcune località dell’agro nocerino. Sui loro volti, la rinnovata felicità - tradotta il più delle volte in sottile commozione - per aver “rivisto” le effigi dei Santi Medici, a cui si sono rivolti ancora una volta per sperimentare la loro potente intercessione presso Dio.

Da quest’anno le fatiche dei pellegrini, che un tempo percorrevano ginocchioni l’erta scalinata, prosternati sulla pietra consumata da tante marce, sono state alleviate dalla messa in funzione dell’ascensore a servizio dei fedeli: una grande opera attesa da tutti e realizzata totalmente in roccia insieme alla creazione di servizi igienici dedicati principalmente ai disabili.

Eseguiti in poco meno di un anno, i lavori sono stati resi possibili grazie al congruo lascito dell’indimenticato Mons. Pantalone Amato, il parroco che ha segnato la storia di questi luoghi, al contributo dei numerosi devoti e della C.E.I., nonché al prestito della Diocesi.

Inaugurato il 13 settembre alla presenza di Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi-Cava de’Tirreni, di una rappresentanza dei Sindaci del comprensorio dei Monti Lattari e di numerosi devoti, l’ascensore consente in appena dieci secondi di ritrovarsi dall’ombrata piazzetta all’infinito belvedere del Santuario.

Il 21 settembre è iniziata, poi, la preparazione vera e propria alla festa con la recita della coroncina dal famoso ritornello: “Invitti martiri di nostra fede, celesti Medici fidi Avvocati, Salvate i miseri cuor desolati, Guidate ai pascoli della Virtù”.

Il, 25 settembre, vigilia festiva, al termine della messa in suffragio del compianto rettore Mons. Pantaleone Amato, sono stati benedetti i pani e gli oli che simbolicamente vengono distribuiti ai devoti.

Poche ore e il Santuario, aperto già dalle prime luci dell’alba, ha visto il susseguirsi delle celebrazioni liturgiche, presiedute nell’ordine da Don Carmine Satriano, Don Bonaventura Guerra, Don Catello Coppola, Mons. Giuseppe Imperato, Don Antonio Adinolfi e nel pomeriggio, prima della processione per le vie della contrada, quella di Padre Saverio dell’Ordine dei Frati Minori.

Tuttavia, la comunità aspettava impaziente, già dal primo pomeriggio, l’arrivo di S. E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). “Una visita inaspettata, ma attesa e gradita”, ha sottolineato il rettore del Santuario, fra Antonio Petrosino.

Dopo una breve visita ai monumenti storici della città, Mons. Crociata ha voluto prendere parte alla tradizionale processione dei SS. Cosma e Damiano, accompagnata nel suo impegnativo percorso dalle note della Banda Musicale “Città di Minori” e dallo sparo dei fuochi artificiali.

La festa si è conclusa con la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dallo stesso Vescovo e concelebrata da Mons. Mauro Rivella, Sottosegretario della CEI, Mons. Giampiero Fasani, Economo della Segreteria Generale della CEI, Don Luigi Colavolpe, Don Nicola Mammato, fra Serafino e fra Antonio Maria Petrosino, Rettore del Santuario.

Molti i temi toccati dal celebrante nell’omelia: dalla sofferenza, al valore della vita, alla testimonianza che ognuno deve portare all’interno della propria famiglia, sull’esempio dei sette fratelli incontrati nella Prima Lettura della liturgia, per i quali: E' bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati”. “Non a tutti oggi viene chiesto il martirio”, ha continuato mons. Crociata, “ma ad ognuno è chiesto di portare la propria testimonianza”. Anche ai giovani, “che scoppiano di salute ma sono infelici dentro”. Perciò, alla luce del Vangelo di Luca (Lc 9,23-26), la testimonianza autentica del cristiano si attua solo “prendendo la propria croce ogni giorno”.


venerdì 18 settembre 2009

Mons. Crociata presiederà la solenne Celebrazione Eucaristica per la festa dei SS. Cosma e Damiano


Sarà S. E. Mons. Mariano Crociata a presiedere la solenne Celebrazione Eucaristica in onore dei SS. Cosma e Damiano, il 26 settembre alle ore 19.00.
Nato a Castelvetrano il 16 marzo 1953, dal 20 ottobre 2008 è subentrato a Giuseppe Betori quale segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Alunno dell'Almo collegio Capranica, ha frequentato i corsi di filosofia e Teologia, presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, conseguendo il dottorato in Teologia, con la pubblicazione della tesi: "Umanesimo e Teologia in Agostino Steuco".
È stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1979. Ricopre vari incarichi in diverse parrocchie della Diocesi mazarese, l'ultimo nella Chiesa Madre di Marsala fino al 2003. A livello diocesano ha ricoperto gli incarichi di Direttore dell'Ufficio Catechistico e Assistente diocesano dell'Azione cattolica. È stato membro della Commissione centrale nel Sinodo della Chiesa mazarese, del direttivo nel Consiglio presbiterale diocesano e del Consiglio dei consultori. Nel 2003 viene nominato Vicario Generale della Diocesi mazarese.
Ha insegnato Teologia fondamentale, presso la Pontificia facoltà teologica di Sicilia, ha diretto il dipartimento di Teologia delle religioni presso la medesima Pontificia facoltà.
Ha insegnato Teologia fondamentale e Cristologia presso l'Istituto di Scienze religiose di Mazara del Vallo.
Esperto di dialogo con l'Islam, dovuto essenzialmente alla sua formazione.
Ha pubblicato il manuale di Teologia fondamentale "La Chiesa" (Piemme, 1991). È autore di diversi articoli sul dialogo interreligioso ed ha curato vari testi dedicati a molteplici aspetti della Teologia delle religioni.
Papa Benedetto XVI, il 16 luglio 2007, lo nomina 10° Vescovo di Noto. È consacrato Vescovo il 6 ottobre 2007.
Il 25 settembre 2008 il Pontefice lo ha nominato segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, per il prossimo quinquennio a partire dal 20 ottobre 2008.
Fonte: Wikipedia

giovedì 17 settembre 2009





Festeggiamenti in onore dei Santi Cosma e Damiano RAVELLO




22 SETTEMBRE
- Inizia nel Santuario il triduo in onore dei Santi Medici
Ore 18,00: Recita del Santo Rosario, coroncina, celebrazione Eucaristica
25 SETTEMBRE
Ore 18,00: Recita del Santo Rosario
Ore 18,30: Messa Solenne in suffragio di Mons. Pantaleone Amato, già Rettore del Santuario.
Al termine Benedizione dell’olio e del pane

26 SETTEMBRE

RAVELLO CELEBRA LA FESTA DEI SANTI COSMA E DAMIANO

Ore 7.00 - 8.00 - 9.00 - 10. 00 - 11.30 - Santa Messa comunitaria
Ore 17.00 Santa Messa Comunitaria
Ore 18.00 Processione dei Santi per la Contrada
Ore 19.00 Messa solenne celebrata da S.E. Mons. Mariano CROCIATA Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana


In tutte le domeniche dal 27 settembre al 25 ottobre l’orario delle Sante Messe nel Santuario sarà il seguente: ore 8.00 – 9.30 – 10.30 – 11.30 – 17.30.
Fino al 31 ottobre, ogni sabato, messa alle ore 10,30.
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Durante l’anno la messa sarà celebrata, ogni domenica, alle ore 10,30, salvo esigenze particolari.
Fino al 31 ottobre il Santuario sarà aperto nei giorni feriali: dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00.
Per eventuali necessità e per la visita al Santuario in orari di chiusura rivolgersi a Padre Antonio Petrosino tel. 3475151609 e Nicola Amato tel. 338.3995916.
Per contatti e- mail: santuariosancosma@tiscali.it - fax 089.858577
Sito internet WWW.SANCOSMARAVELLO.IT

IL 13 SETTEMBRE 2009 E’ STATO INAUGURATO L’ASCENSORE A SERVIZIO DEI FEDELI CHE DALLA PIAZZA SAN COSMA PORTA AL SOPRASTANTE SANTUARIO, L’OPERA E’ STATA REALIZZATA CON IL LASCITO DI MONS. PANTALEONE AMATO, IL CONTRIBUTO DEI FEDELI E DELLA C.E.I. E IL PRESTITO DELLA DIOCESI. INSIEME ALL’ASCENSORE SONO STATI REALIZZATI NUOVI SERVIZI IGIENICI ANCHE PER DIVERSAMENTE ABILI.

lunedì 7 settembre 2009

Domenica 13 settembre Inaugurazione dell'Ascensore a servizio dei fedeli


Domenica 13 settembre sarà inaugurato, a meno di un anno dall'inizio dei lavori, l'ascensore che collegherà il Santuario dei SS. Cosma e Damiano alla piazza sottostante.

Programma

Ore 10.30: Celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo di Amalfi - Cava de'Tirreni.

Ore 11.30: Presentazione dell'opera e benedizione

Ore 17.00: S. Messa Comunitaria

sabato 4 luglio 2009

Festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie

La comunità parrocchiale di San Pietro alla Costa - San Michele Arcangelo di Torello celebrarà domani, presso la chiesa di San Pietro alla Costa, la festa in onore della Madonna delle Grazie.
Già alla fine dell'Ottocento il canonico Luigi Mansi ricordava, nella sua "Ravello Sacra-Monumentale", che la chiesa conservava "una grande statua della Madonna che si porta in processione nel due luglio, festa della Visitazione di Maria".
Esigenze liturgiche, ma soprattutto pratiche ne hanno poi fissata la celebrazione nella prima domenica di luglio.

Programma religioso:
ore 8.00: Messa solenne presieduta da Don Carmine Satriano
ore 10.30: Santa Messa Comunitaria
Ore 19.00: Santa Messa comunitaria e processione per le vie della Parrocchia

Programma civile:

La giornata sarà allietata dal concerto bandistico "Città di Minori"
Alle 21.00, dalla rada di Marmorata, spettacolo pirotecnico curato dalla Ditta Amodio Di Matteo e F.lli di Sant'Antimo (NA)

lunedì 29 giugno 2009

Una descrizione settecentesca della Chiesa di San Pietro alla Costa

La frequente consultazione dei volumi delle visite pastorali dei vescovi ravellesi, miniere incomparabili di notizie sulle vicende che interessarono la diocesi di Ravello e la sua articolazione parrocchiale in età moderna, mi ha spinto a pubblicare in questa sede una descrizione della chiesa di San Pietro alla Costa, risalente agli anni trenta del Settecento.

Attestata nella documentazione dal 1275, quando ne era rettore Iacobus De Cinnamo, rappresentante del capitolo della cattedrale in alcuni contratti di locazione del tempo, l’Ecclesia Sancti Petri possedeva nel 1291 alcuni beni situati nella località Aqua Flive di Tramonti.

Ai documenti citati, rappresentanti tuttora le testimonianze più antiche dell’esistenza della chiesa nel rione Costa, altri e più cospicui se ne aggiunsero tra la fine del medioevo e l’età moderna, seguendo una tendenza estensibile a tutti luoghi di culto della città la cui storia, nonostante i monumentali lavori del Mansi e dell’Imperato o a quello recentissimo del Fulchignoni, è ancora tutta da scrivere.

Il testo che segue offre una descrizione della chiesa antecedentemente ai lavori di ricostruzione di fine Settecento e permette, pertanto, di avere un idea dell’originario edificio di culto.

Parroco del tempo era Don Fortunato Pisacane il quale, però, nel 1744 veniva citato dalla Corte Vescovile con l’accusa di non risiedere in parrocchia, non celebrare messa nei giorni statuiti e non insegnare il catechismo ai fanciulli. Due anni dopo gli venne assegnata la cura parrocchiale di una porzione della chiesa di S. Giovanni del Toro.

“Il titolo della Parrocchiale che si possiede dal sacerdote Don Fortunato Pisacane è di S. Pietro e Paolo, della di cui fondazione non se n’ha memoria.

Vi sono in essa Chiesa, quattro altari. Il maggiore viene costrutto da una cona (dipinto) tutta indorata, al finimento di sopra vi è una pittura del Padre eterno, al di sotto vi sono l’effigie di Maria SS. In mezzo, dall’uno e l’altro l’effigie de suddetti S. Pietro e Paolo, più di sotto e vicino all’altare vi sono effigiati i dodici Apostoli con l’immagine del SS. Salvatore, in detto altare vi è uno gradino indorato senza tabernacolo. La lapide dell’altare è tutta di marmo consistente in un pezzo solo. Vicino detta cona vi sono quattro colonne, due di sopra e due di sotto. Nel suddetto altare fuori della messa Parrocchiale non v’è altro peso.

Vi sono due altri altari laterali al suddetto maggiore, l’uno verso mezzo quarto (a destra) sotto il titolo della SS. Vergine del Carmine, sospeso dall’Illustrissimi vescovi antecessori per non avere mantenimento; onde solo si riferisce che nella di cui cona, che similmente è tutta indorata vi sono l’effigie della SS. Vergine del Carmine, S. Cosmo e Damiano e del defunto Damiano Gonzalez (castellano della città agli inizi del Seicento) ed Adriana Fenice sua moglie che lo dotarono ed ora si sono perdute l’entrate in questa Città di Ravello.

L’altro verso Tramontana, similmente sospeso la di cui Cona è tutta indorata e con l’effige di S. Francesco d’Assisi, San Francesco di Paola ed i dodici Apostoli.

L’altro dedicato all’Angelo Custode, che non è sospeso ed ave entrade non di che carlini 48 che sono all’intutto inesigibili per causa d’un soscielleto (bosco di carrube) lasciato a detto altare dal quondam (defunto) Andrea Manso alias mala cera, donationis titulo, e senza verun (nessun) peso; la cona di detto altare è pittata a color celeste con l’effigie dell’Angelo Custode che tiene l’anima per la mano, dietro alla quale v’è effigiato il demonio.

Detta Chiesa viene costrutta con atrio grande, che vien sostenuto da due colonne di marmo, due porte, una grande che corrisponde all’ala di mezzo di detta chiesa ed all’altare maggiore, l’altra più picciola, che corrisponde all’ala di destra, ed al detto altare del Carmine, nella 3a ala non vi è porta; vien sostenuta da sei colonne di marmo divise tre per parte. Ha di longitudine palmi 80 (20 metri) e di latitudine palmi 60 (15 metri).

Vi è un soccorpo (cripta) profanato da tanti anni, che non se n’ha memoria ed in esso vi sono due colonne grosse di marmo che mantengono buona parte di detta chiesa.

Vi sono tre sepolture che non sono gentilizie. Vi è un organo a sei registri, che fu fatto dal Paroco antecessore Sig, Don Giuseppe Pisani (si dimise da parroco nel 1719) col denaro che ricavò dall’altro organo antico ed ivi stava. Vi è un sol confessionale con la portella d’avanti e col commodo di confessare sì dalla parte sinistra, come dalla parte destra.

Detta chiesa tiene la sua sagristia, di larghezza palmi nove (2,3 metri) di lunghezza palmi 20 (5,2 metri), che esiste verso mezzo quarto (navata destra). Vi è in detta sacristia una cassa per conservare i suppellettili che sono li seguenti:

Una pianeta di damasco cremesi con galloni d’oro (tessuto d’ornamento posto sugli orli e sulle costure dei paramenti) e francette (strisce da cui pendono dei filetti che serve ad ornare l’estremo orlo di vesti) similmente d’oro nell’estremità di essa.

Un’altra pianeta di zegrinetto (zigrinato) bianco, e con le fascie di raso cremesi.

Un’altra pianeta, similmente rossa di robba di porta nova.

Due altre pianete, una verde, l’altra violacea.

Vi sono quattro veli d’un sol calice, che v’è con la sua patena, due bianchei, l’altro rosso, e l’altro verde. Un camise con cingolo, ed un solo amitto.

Tre corporali e tovaglie sei per l’altare.

Un paliotto di damasco cremesi con galloni d’oro (rivestimento della parte anteriore della mensa dell’altare).

Un panno lungo di catalussa color bianco e rosso che serve per il crocifisso grande che sta in mezzo all’ala maggiore di detta Chiesa.

Vi sono similmente tredici pezzi di panni di taffettà giallo e cremesi che servono una volta l’anno per apparar detta Chiesa per la festa di S. Pietro e Paolo perché solamente detta festa si fa in detta Chiesa.

Vi sono due campanelli, che l’uno serve, e sta vicino alla sagristia, per quando il sacerdote va a celebrare e l’altro per l’elevazione della S. Messa (consacrazione).

Vi sono in detta Chiesa due campane, una grande e l’altra più picciola sono fra di esse divise nell’astrico (copertura piana) di detta Chiesa perché non v’è campanile.

Con detta Chiesa solo confina la casa, ove al presente abita Giovanni Di Palma (sposato in prime nozze nel 1708 con Carmina Manso della Parrocchia di S. Angelo di Torello e nel 1733, perché vedovo, con Rosa Polverino, della parrocchia della Cattedrale, vedova di Francesco de Scala alias “lo Patano” della Città di Sorrento, annegato nel mare di Amalfi) che non dà nessuno incommodo o pregiudizio, che sta dalla parte della Sagristia suddetta e proprio verso mezzo quarto (la casa confinava con il lato destro della chiesa).

Pesi che tiene detta Chiesa

Si celebrano messe quindeci l’anno per l’anima del quondam Pietro Paolo Fenice per li beni lasciati a detta Chiesa a tenoro del suo testamento rogato per mano di Notar Carlo Celso De Giorgio di Napoli sotto il dì 8 agosto 1656, senza che ne avesse designato altare.

Si pagano annui a Monsigor Illustrissimo (il vescovo di Ravello) carlini sette per la visita.

Alla Reverenda Camera Apostolica carlini sette (l’organo finanziario del sistema amministrativo pontificio). Per l’ubbidienza a Monsignor Illustrissimo carlini tre

Paga ogni anno alla Parrocchiale di S. Giovanni alla Costa carlini dodici per il mantenimento della lampada.

Per quello si deve riferire per i censi di detta Chiesa si potrà osservare dalla platea, che si presenterà suo loco et tempore per ragione che mancano tutte le notizie.


Salvatore Amato

lunedì 18 maggio 2009

Il Santuario dei SS. Cosma e Damiano nella banca dati dei Santuari d'Italia


Nell’ambito del programma di ricerche (1998-2003) coordinato dal prof. André Vauchez (Direttore dell’Ecole Française de Rome) sul tema l’Uomo, lo spazio e il sacro nei paesi del mediterraneo, in collaborazione con numerosi studiosi italiani e stranieri, è nata la ricerca dedicata al Censimento dei santuari cristiani in Italia dall’antichità ai nostri giorni.
Nel giugno del 1997 si è tenuta a Roma presso l'École Française una tavola rotonda su Lieux sacrés, lieux de culte, sanctuaires: approches terminologiques, méthodologiques, historiques et monographiques con lo scopo di definire i termini e gli obiettivi di questa ricerca. Nodo iniziale del lavoro è stato quello di trovare una giusta e ampia definizione di "santuario", termine curiosamente ignorato dal diritto canonico sino al 1956. Dal dibattito è emersa la necessità di arrivare a un'idea flessibile del concetto di santuario che tenesse conto della dimensione storica della ricerca: si è deciso di considerare santuario ogni luogo segnato da "apparizioni" e "miracoli", oggetto per questo di devozione e di pellegrinaggio spontaneo, nato in genere al di fuori delle normali istituzioni ecclesiastiche, ma divenuto presto loro stretto "alleato".
Sulla base di questa riflessione metodologica e storiografica, partendo dalla ‘constatazione dell’importanza dei luoghi e degli itinerari santi all’interno delle culture che oggi come ieri sono presenti nel mondo mediterraneo’ si è avviato il censimento sistematico di tutti i santuari cristiani in Italia nel quale sono stati inclusi non solo i santuari oggi esistenti ma anche quelli scomparsi, attestati oramai solo dalle fonti scritte.
E’ stata creata una banca dati in rete e a tal fine è stata realizzata dall'École française de Rome una scheda informatica che prevede cinque macro sezioni:
- Generali
- Architettura e notizie storico-artistiche
- Pratiche religiose
- Fonti (con segnalazione della presenza di eventuali archivi)
- Bibliografia
Hanno aderito al censimento trenta Università distribuite su tutto il territorio nazionale che hanno formato équipe regionali di lavoro. Ogni équipe regionale è stata coordinata da studiosi con competenze disciplinari specifiche e tali da soddisfare le esigenze legate all’intero arco cronologico - dal tardo antico all’età contemporanea - e alla multidisciplinarietà del progetto.

Da http://www.santuaricristiani.iccd.beniculturali.it/Default.htm


La voce per il nostro santuario è stata curata da M. Marotta ed è visibile al seguente link:

http://www.santuaricristiani.iccd.beniculturali.it/Common/dettaglio.aspx?idsantuario=233